PITTURA TOSCANA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Livorno, 11 giugno – 9 luglio 2005
La Galleria Studio d’Arte dell’800 di Livorno (Via Roma 63/67), in collaborazione con la Galleria Bacci di Capaci di Lucca (Via del Battistero 15), presenta una nuova mostra antologica di Pittura toscana tra Ottocento e Novecento, curata da Giovanna Conti e Filippo Bacci di Capaci.
Per l’occasione è stato redatto un catalogo che riproduce sessanta dei cento dipinti selezionati con impegno e rigore dai curatori della rassegna. Le opere in mostra datano dall’ultimo quarto del Secolo XIX fino agli anni Quaranta del XX, pertanto offrono una ampia rappresentazione della pittura toscana che, nel segno di una naturale e salda continuità con la tradizione, con gli anni si è mutata e si è andata trasformando attraverso un dinamico ma fluido percorso evolutivo.
Gli anni Ottanta del secolo XIX registravano anche in Italia – come in tutta Europa – un clima pittorico e culturale strettamente legato al naturalismo che in Toscana si traduceva nella sua espressione più distesa e piana che fu quella della ‘pittura dei campi’, ampiamente condivisa dagli artisti che orbitavano tra Firenze e Livorno, la campagna pisana e l’Eden di Torre del Lago e della emergente Viareggio. In quest’ambito si collocano i dipinti dei Gioli, di Adolfo e Angiolo Tommasi, di Cesare Ciani e l’evocativo Canto della starna di Eugenio Cecconi. All’intimo colloquio con il dato naturale goduto en plein air si rifanno Riposo in montagna di Vincenzo Cabianca e San Domenico di Federico Andreotti; di sapore più europeo sono Campagna inglese di Alfonso Hollaender e Spiaggia a Biarritz di Vittorio Corcos, condotta con pennellate rapide e disinvolte dalla leggerezza impressionista. Di ottima fattura Campagna toscana di Angelo Torchi, realizzata dall’artista romagnolo durante i suoi incontri al Gabbro con Silvestro Lega.
Felicemente rappresentata è la bella costa livornese, come in Lavandaia sul lungomare di Antignano di Angiolo Tommasi, in Pescatorello ad Antignano di Raffaello Gambogi e ancora è la storica Meloria – meta da sempre di tutti i pescatori labronici – a far da protagonista nel dipinto di Lorenzo Gelati.
L’ultimo decennio del secolo XIX fu segnato da fermenti e influenze d’oltralpe, da ricerche e da stimolanti sperimentazioni linguistiche. Questo clima di innovazione si avverte nei dipinti presenti in mostra come l’intenso Ritratto di Marion e il Ponte di ferro a Firenze di Ulvi Liegi, Pineta al tramonto di Ferruccio Pagni, Marina di Plinio Nomellini.
Ricco e vario il panorama del Novecento: presenti opere divisioniste di Benvenuti e di Adriano Baracchini Caputi. Splendidamente rappresentato con tre importanti dipinti è Alfredo Müller, artista livornese di grande valore che ebbe anche il merito di diffondere in Italia il significato dell’opera cezanniana. Presenti i pittori coloristi: Mario Puccini, Bartolena, Lloyd, Galileo Chini e Oscar Ghiglia, e poi la scuola Labronica al completo. Accanto agli artisti livornesi, opere di altri artisti del Novecento toscano come il grande Viani, Gino Severini presente con una intensa Natura Morta con bottiglie, Achille lega, Arturo Dazzi e Arturo Checchi.
La mostra Pittura toscana tra Ottocento e Novecento sarà inaugurata sabato 11 giugno alle ore 18.30 alla Galleria Studio d’Arte dell’Ottocento in Via Roma 63-67 a Livorno. La mostra proseguirà fino al 9 luglio 2005 con il seguente orario 10 – 12.30 e 17 – 20 (prima domenica aperto, le altre chiuso). Catalogo disponibile in galleria.
© Studio D’Arte dell’Ottocento – Livorno