A soli diciassette anni vince una borsa di studio a Livorno che gli permette di recarsi nel 1892 a Firenze, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti, frequentando contemporaneamente la scuola di nudo del pittore Giovanni Fattori. Proprio in quell’anno due sue opere vengono ammesse alla Società delle Belle Arti. Nell’estate del 1896 conosce a Livorno la finlandese Elin Danielson, anche lei artista, e dopo un anno di fidanzamento nel 1898 si sposano andando ad abitare a Torre del Lago (provincia di Lucca).
Questi primi anni di matrimonio sono particolarmente positivi e prolifici per entrambi i coniugi: per tutta la loro vita essi formeranno un sodalizio anche in campo artistico, lavorando insieme e confrontandosi continuamente. Lei si dedica con molta espressività alla figura in interni, più vicina alla sua formazione nord europea, lui esprime l’insegnamento dei suoi maestri: Angiolo Tommasi e Giovanni Fattori.
Nei primi anni del nuovo secolo la coppia si trasferisce ad Antignano, nei pressi di Livorno. Questo cambiamento di residenza segna un periodo di incomprensioni personali profonde, tanto che quando nel 1901 si recano in Finlandia a trovare la famiglia di lei, questo soggiorno risulta particolarmente difficile per Raffaello che ha molte difficoltà ad inserirsi in quella nuova dimensione. Di ritorno in Italia, Raffaello comincia ad avere dei problemi di salute, una particolare fragilità emotiva lo conduce al manicomio di Volterra, dove per questa ragione la coppia finì per stabilirsi per molti anni.
Testi: Cecilia Iacopetti
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