“La pittura moderna è vibrazione di colore, colto in speciali stati d’animo”
Oscar Ghiglia
Nelle arti figurative prossime alla seconda metà dell’ottocento, analogamente al quattordicesimo secolo dove ci fu il guado dall’arte medievale all’arte moderna, succede ancora una volta qualcosa di straordinario: il passaggio all’arte contemporanea. Come e di più, rispetto a quattro secoli prima, furono grandi figure di artisti che segnarono questo cambiamento, in Francia, attraverso quei pittori che vennero chiamati impressionisti e tutto quello che ne seguì appresso a loro, in Italia, per mezzo di quella corrente pittorica chiamata macchiaioli.
Gli anni che videro come protagonisti i pittori di questi movimenti, che segnarono la loro interazione e i loro scambi culturali, sono gli stessi, e a voler definire chi ebbe i primi impulsi richiede analisi più complessa, ma certamente si può dire che in Europa soffiava un’aria nuova.
Rispetto agli insegnamenti delle scuole venne infranto praticamente quasi tutto: il rigoroso studio del vero in accademia, le scelte dei contenuti ed anche le tecniche pittoriche. Il cambiamento lo osserviamo nel modo di percepire la realtà naturale, in tutti i suoi elementi, come andare nel preciso luogo da dove si vuole trarre ispirazione e come la luce, con tutte le sue cromie.
La Toscana è la regione di nascita dei pittori di cui ci occupiamo ed è il luogo dove si estende il nostro campo di studio e di ricerca, terra che, per la sua bellezza, è stata provvida sia negli stimoli che negli impulsi creativi.
Testi: Cecilia Iacopetti
© Studio d’Arte dell’800