Terminati gli studi primari a Livorno si iscrive all’Istituto d’Arte A. Passaglia di Lucca, che frequenta dal 1893 al 1897 sotto la guida di Michele Marcucci e Luigi Norfini. Dopo il 1886 entra nella cerchia dei giovani pittori livornesi raccolti intorno a Silvestro Lega e, a Firenze, frequenta le riunioni alla trattoria Volturno di via san Gallo che, secondo la testimonianza di Signorini, avrebbe decorato con paesaggi, ritratti e figure di animali dipinti sulle pareti.
Partecipa al dibattito intorno alla moderna pittura toscana e alla necessità di mutare la macchia in senso impressionista, senza che tuttavia la sua pittura subisca decisive trasformazioni. Nel 1888 esordisce alla Promotrice di Firenze con uno studio dal vero, ancora legato al retaggio tardo macchiaiolo. Prosegue intanto la sua formazione iscrivendosi, nel 1892, ai corsi tenuti da Fattori alla Scuola libera del Nudo, che frequenta fino al 1895 insieme all’amico Ferruccio Pagni, tramite il quale scopre Torre del Lago, luogo ancora incontaminato e di notevole bellezza, dove nel 1893 si stabilisce e fonda il Club della Bohème, gruppo di giovani artisti vicini a Giacomo Puccini, illustre abitante della zona, e composto dallo stesso Pagni, Plinio Nomellini, Raffaele Gambogi e Angiolo e Lodovico Tommasi.
Dal 1894 partecipa con regolarità alle esposizioni della Società Promotrice di Firenze con opere ispirate al suggestivo paesaggio lacustre. Verso la fine del secolo realizza le decorazioni a tempera per la Villa Orlando a Torre del Lago e per la Villa Ginori a Piaggetta combinando con abilità repertorio naturalistico e motivi floreali e liberty. Nel 1896 espone alla Prima Triennale d’Arte di Torino, nel 1897 alla III Triennale di Milano. Nel 1902 alla Quadriennale di Torino presenta nuovamente quadri ispirati ai paesaggi di Torre del Lago e alla darsena di Viareggio; nel medesimo anno, fino al 1905, torna a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Negli anni Venti, dopo la partenza di Ferruccio Pagni per l’America del Sud e il progressivo declino dell’ambiente bohémien di Torre del Lago, si trasferisce a Viareggio, dove contribuisce alla nascita del cenacolo letterario Gianni Schicchi, fondato nel 1919 in onore di Giacomo Puccini; e dell’Accademia degli Zeteti, dove conosce Moses Levy, Enrico Pea e il poeta casertano Elpidio Jenco.
Muore durante un soggiorno a Bagno a Ripoli, vicino a Firenze, il 16 luglio 1924.
Testi: Gioela Massagli
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