Angelo Dall’Oca Bianca nasce a Verona nel 1858 da una famiglia di modeste origini. In una sua biografia, scritta nel 1897, Angelo descrive la sua infanzia lontano dai banchi di scuola e passata per le strade di Verona fino a quindici anni dove, a causa della morte prematura del padre, si adatta a svolgere diversi lavori occasionali. Contemporaneamente si manifesta la passione per il disegno e la pittura e, sostenuto dallo scultore Ugo Zannoni e dallo stesso direttore Napoleone Nani, riesce ad entrare all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona dove resta per due anni, poi passa all’Accademia di Venezia dove, con molta probabilità, frequenta i corsi liberi di nudo e conosce il pittore Giacomo Favretto che esercita un profondo ascendente sul ragazzo.
Nel 1876 prende parte per la prima volta all’Esposizione della Società di Belle Arti di Verona e nel 1881 ottiene un apprezzabile successo con la vendita di tre opere all’Esposizione Nazionale di Milano. Nel 1882 si reca a Roma dove entra in relazione con artisti e letterati come Carducci e D’Annunzio, viene presentato alla Regina Margherita con la quale instaura un prolifico rapporto di lavoro, tant’è che gli vengono commissionati in varie riprese diversi dipinti.
A causa della disastrosa alluvione che colpì Verona nel Settembre del 1882, Angelo torna nella sua città e sente il bisogno di raccontare quei momenti drammatici allorché non ne venga perduta la memoria; forse questo disastro lo lega ancora di più alla sua città, che rimarrà per tutta la sua vita una grande e continua fonte di ispirazione per la sua produzione artistica.
Nel 1883 insieme ad altri pittori partecipa all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma, nel 1884 all’Esposizione di Torino e all’Internazionale di Barcellona dove vince il primo premio, nel 1886 tiene una mostra personale a Vienna ed espone ad Anversa; l’anno successivo viene nominato associato dell’Accademia di Belle Arti Cignaroli e della Società di Belle Arti di Verona.
Fino agli inizi del nuovo secolo Angelo Dall’Oca Bianca continua ad esporre sia in Italia che in Europa ed anche all’Esposizione Mondiale di Chicago del 1893, nel 1900 viene premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi con il dipinto “Gli amori delle anime”. Dopo diciotto anni che non si esibiva con sue opere nella città natale, nel 1908, in occasione della ricorrenza dei cinquanta anni della fondazione della Società delle Belle Arti, espone a Verona ed il quadro vincitore della medaglia d’oro a Parigi viene acquistato dal Comune.
Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Angelo Dall’Oca Bianca è in aperta polemica con chi vorrebbe guardare alla sua arte come ormai sorpassata e tramontata rispetto alle avanguardie nascenti. Nel 1915, ancora a Venezia, viene invitato alla Biennale ma dopo avervi aderito decide di non parteciparvi. Dopo questo episodio negli anni successivi respinge ogni invito a partecipazioni pubbliche, sebbene continui a dipingere la sua città in ogni suo aspetto, prevalentemente in rappresentazioni che ne descrivono la parte più derelitta e povera. E tale è l’amore per Verona che verosimilmente comincia a concretizzarsi nella sua mente il progetto di un luogo destinato a persone non abbienti, questo proponimento si materializza vicino a S. Zeno: verrà inaugurato nel 1939 il Villaggio Dall’Oca realizzato per merito delle donazioni del pittore e verrà ampliato nel 1941 per sua disposizione testamentaria, oltre al lascito del resto del proprio patrimonio al Comune di Verona.
Testi: Cecilia Iacopetti
© Studio d’Arte dell’800