Adolfo nasce a Il Cairo nel 1845. L’agiata famiglia Belimbau è di origini livornesi, per affari il padre si è trasferito in Egitto, dove ha intrapreso un proficuo commercio di tappeti orientali; attività di importazione che conduce con successo, anche quando, rientrato in patria, apre un banco di vendita a Livorno. Il giovane studia pittura presso il livornese Felice Provenzal, i genitori tuttavia sono poco propensi ad assecondare la vocazione artistica del figlio, piuttosto vogliono instradarlo verso florida impresa commerciale avviata dal padre.
Senza trascurare gli affari di famiglia, Belimbau si divide tra lavoro e passione artistica, divide lo studio in Corso Amedeo con il carissimo amico Eugenio Cecconi, che lo introduce nell’ambiente macchiaiolo. A Castiglioncello, Belimbau frequenta gli artisti ospitati nella tenuta di Diego Martelli, giornalista, critico e mecenate dei pittori macchiaioli.
Nel 1875 intraprende un viaggio in Tunisia insieme al fraterno amico Eugenio Cecconi. Dall’anno seguente la sua presenza a esposizioni ufficiali è regolare e frequente (Torino, Milano, Venezia, Firenze). Dipinge, con piano andamento naturalista, ritratti femminili, freschi paesaggi campestri, e indulge nelle scene di genere, attingendo per i suoi soggetti dalla vita dei campi, talvolta dal mondo operaio (L’uscita dal lavoro, Una fonte a Livorno), più spesso dai salotti borghesi che è solito frequentare (Une page d’amour, Prima del minuetto). I suoi dipinti sono molto apprezzati dal pubblico e vengono riprodotti dai giornali illustrati, o, come osserva De Gubernatis, il suo “quadro dopo essere stato venduto alla Promotrice fu quindi riprodotto più volte dall’autore per commissione”. Morirà, più che novantenne, a Firenze nel 1938.
Giovanna Bacci di Capaci
Bibliografia:
- De Gubernatis, Dizionario degli Artisti Viventi: pittori, scultori e Architetti, Firenze 1889
- M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1962
- http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index.php?id=431 di S. Sondak, Adolfo Belimbau, il pittore buono, bello e bravo
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