OMAGGIO A GIULIO ALLORI
5 Dicembre 2004 – 5 Gennaio 2005
Alla Galleria Studio d’Arte dell’Ottocento
Una selezione di opere nella mostra
Omaggio a Giulio Allori
Livorno 5 dicembre 2004 – 5 gennaio 2005
Livorno. La prima retrospettiva dedicata all’artista postmacchiolo Giulio Allori (1894-1966) dalla sua scomparsa. In programma dal 5 dicembre 2004 al 5 gennaio 2005 presso lo Studio d’Arte dell’Ottocento di Livorno (Via Roma 63/67), comprende opere a partire dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta con particolare attenzione agli ultimi, essenziali vent’anni della sua attività pittorica.
La mostra, che si svolge in collaborazione con la Galleria Bacci di Capaci di Lucca, è curata da Giovanna Conti. Il catalogo, curato anch’esso da Giovanna Conti, è corredato da un saggio critico di Francesca Cagianelli “La grazia di Giulio Allori. Dalla composizione architettonica alla poesia tonale”, mentre dalla penna di Aldo Santini viene tratteggiata la figura dell’artista.
Giulio Allori dipingeva solo dal vero; all’aperto i paesaggi, in studio le figure e le nature morte. Fu un vero pittore labronico e come tale privilegiò spesso paesaggi e angoli della sua terra, dalle spiagge del Calambrone, alla macchia di Tombolo, dal colle di Montenero alle scogliere di Antignano e Calafuria, nonché le pinete, il mare, i bagni, il porto, riuscendo, come scrive Aldo Santini, a trasmetterci “ancora oggi le sue emozioni per il paesaggio o la marina che aveva dinanzi al cavalletto, e che ritraeva senza retorica, con una pittura tonale e moderna, serena, a tocchi leggeri, mai chiassosi. Una pittura solida, armonica. Una pittura sana”. Si vedano ad esempio opere come Vapore a Marittima (1949), Ponticello in Tombolo (1960), Figure sotto la tenda (1959), Baracca con suore (1963), Le casine. Montenero (1961).
Come evidenzia Francesca Cagianelli, la pittura di Giulio Allori fu “una riflessione pacata e ‘signorile’ al cospetto del dato naturale”. Egli, non fu “né artista di memoria o d’immaginazione, né verista”, ma “esperto in fatto di sintesi di forme”. Seppe infatti filtrare e distillare la realtà che osservava, scoprendone le segrete architetture e le profonde e tonali armonie, infondendo nelle sue opere una commozione sincera e delle emozioni pure.
Fu autodidatta certamente non mancava di preparazione tecnica conseguita attarverso decenni di seria applicazione. Anche nel periodo in cui fu impiegato di banca, e tale rimase per poter pitturare senza alcun vincolo economico, respinse la qualifica di pittore dilettante affermando che “I pittori non sono mica corridori di bicicletta che si distinguono in dilettanti e professionisti. O sanno dipingere o non lo sanno”.
La mostra, attraverso una selezione di circa cinquanta pezzi offre una panoramica completa ed esaustiva dell’artista livornese che la città sta oggi rischiando di dimenticare.
La mostra “Omaggio a Giulio Allori” si svolgerà alla Galleria Studio d’Arte dell’Ottocento (Via Roma 63/67) e sarà visitabile nei seguenti orari: dal lunedì al sabato 10-12.30/ 16-19.30. Aperto anche la prima domenica del mese. Per informazioni tel. 0586 815200