Leonetto Cappiello nasce a Livorno nel 1875. Fin da ragazzo la sua formazione artistica è autodidatta, le sue prime opere conosciute risalgono al 1889 e i primi dipinti, presentati alla Promotrice di Firenze del 1891 sfortunatamente sono andati dispersi. Nello stesso anno Diego Martelli introduce il giovane Cappiello nel gruppo degli artisti livornesi, la sua attività di pittore spazia tra soggetti che comprendono sia ritratti, sia interni con figure, sia paesaggi e si dedicherà a questa produzione fino alla fine del secolo.
Nel 1898 raggiunge il fratello a Parigi che vi risiede per lavoro e quasi da subito decide di rimanervi in maniera stabile. Nel 1896 aveva già pubblicato a Livorno un album di caricature con il nome di “Lanterna Magica” ed è proprio con l’attività di illustratore pubblicitario e cartellonista che si svilupperà la sua carriera nella capitale francese. Come caricaturista Leonetto Cappiello collabora con numerose riviste francesi ed ha un grande successo grazie anche al suo linguaggio estremamente innovativo; nel 1900 sottoscrive un contratto come cartellonista professionista con l’editore Vercasson, attività che svolge per sedici anni producendo centinaia di manifesti, cartelloni e affiches.
Nel 1903 realizza un manifesto per Choccolat Klaus con il quale ha un grande successo per la sferzata innovativa che riesce ad apportare al linguaggio pubblicitario: in questo manufatto e nei contratti successivi, le immagini o i personaggi che utilizza non sono solo attinenti al prodotto da pubblicizzare, ma esistono anche autonomamente come un “marchio”, diventando così degli elaborati unici e riconoscibili a prescindere da quello che si propongono di promuovere.
Dal 1912 si dedica anche all’attività di decoratore di interni, ne rimane testimonianza negli interventi in varie sale delle Galeries Lafayette a Parigi e alla villa Dreyfus a Saint Germani en Laye, nel 1914 viene insignito della Legion d’Onore. Durante la prima guerra mondiale Leonetto Cappiello ritorna in Italia per svolgere il servizio militare. Finito il conflitto ritorna in Francia e stipula un contratto con l’editore Devambez con cui lavorerà fino al 1936, ed è proprio Devambez che curerà una mostra retrospettiva di Cappiello nella capitale francese; nel 1923 prosegue l’attività di decoratore per diversi negozi parigini e nel 1937 per il Padiglione della Pubblicità dell’Esposizione Universale di Parigi, di cui ha anche l’incarico di vice presidente.
Negli anni della seconda guerra mondiale si trasferisce nel sud della Francia a Grasse.
Leonetto Cappiello muore a Cannes nel 1942.
Testi: Cecilia Iacopetti
© Studio d’Arte dell’800