Ulvi Liegi (pseudonimo di Luigi Levi) nato a Livorno da un’agiata famiglia ebraica, compie i primi studi artistici presso Carlo Markò e Luigi Corsi. All’inizio degli anni Ottanta si trasferisce a Firenze per proseguire gli studi all’Accademia, diventa amico e discepolo di Telemaco Signorini e, successivamente, di Giovanni Fattori; frequenta casa Tommasi a Bellariva. Nel 1882 esordisce con otto dipinti alla Società di Incoraggiamento delle Belle Arti, ottenendo un discreto successo. Nel corso degli anni ottanta la sua ricerca si mantiene nel solco della pittura macchiaiola. Nel 1886 espone alla Prima Mostra d’Arte livornese, che si tiene nel celebre stabilimento balneare Pancaldi. Nello stesso anno compie il suo primo viaggio a Parigi e, su indicazione di Telemanco Signorini, incontra Federico Zandomeneghi, che esponeva alla ottava e ultima mostra degli impressionisti in Rue Lafitte.
Dopo il soggiorno parigino visita Londra, dove espone, nel 1888, alla Prima Esposizione Italiana e l’anno seguente alla mostra della Slade School. Nel 1889, Signorini, incaricato di selezionare le opere da inviare all’Esposizione Universale di Parigi sceglie, di Liegi, due paesaggi: “Dintorni a Firenze” e “La sera”. Nel medesimo anno Liegi dipinge “La modellina” (Firenze, Galleria d’Arte Moderna), opera che segna l’apertura verso il linguaggio impressionista conosciuto in Francia, che segnerà la produzione degli anni Novanta, pur in un’accezione tutta personale e toscana. Dal 1890 al 1895 partecipa alle annuali esposizioni della Società delle Belle Arti fiorentina e, dal 1895, si stabilisce a Firenze, soggiornando durante i mesi estivi in Liguria. Nel 1896 partecipa infatti alla Promotrice genovese con quattro paesaggi realizzati tra la Versilia e la costa ligure. Nel 1904 è tra i promotori della mostra secessionista a Palazzo Corsini a Firenze.
Nel 1906 soggiorna in Valsugana, dove dipinge panorami montani di intenso cromatismo e conosce Ardengo Soffici. Nel 1913 riprende l’attività espositiva partecipando alla II Mostra d’Arte livornese. Nel 1918 tiene la prima personale a Firenze, alla Galleria Mario Galli. Negli anni Venti, Liegi condivide l’attività del Gruppo Labronico, costituitosi nel 1920 del quale è nominato presidente a vita. Parallelamente alle mostre del gruppo livornese alla Galleria Pesaro di Milano, nel 1928 inaugura una regolare partecipazione alla Biennale di Venezia. Nonostante questa fertile attività espositiva e i riconoscimenti della critica l’artista muore in povertà e solitudine nel 1939.
Testi: Gioela Massagli
© Studio d’Arte dell’800