Nato a Livorno nel 1866, Micheli è avviato all’arte da Natale Betti. S’iscrive poi, a Firenze, alla Scuola libera del nudo diretta da Giovanni Fattori, di cui diviene l’allievo prediletto. Nel 1891 esordisce alla Promotrice fiorentina; nel 1892 partecipa all’Esposizione di Belle Arti a Roma; nel 1895, sempre a Roma, partecipa all’Esposizione della Società Amatori e Cultori.
Dal 1894 al 1906 vive a Livorno, dove fonda e dirige, al piano terra di Villa Baiocchi, una Scuola di disegno frequentata da molti giovani del luogo, tra i quali Amedeo Modigliani, Llewelyn Lloyd, Manlio Martinelli, Gino Romiti. Frequentatori abituali dello studio del Micheli erano anche Benvenuto Benvenuti, Oscar Ghiglia, Renato Natali e Raffaello Gambogi; e durante i mesi estivi capitava di incontrarvi Giovanni Fattori, che soggiornava nella natia Livorno.
Micheli risentì dell’insegnamento del maestro macchiaiolo soprattutto nei suoi primi saggi, di ambito fattoriano per stile e soggetto (paesaggi con animali, soprattutto buoi e cavalli) ma troverà presto una propria autonomia espressiva. Fattori ebbe sempre per lui grande stima: “Io ho insegnato a Memo a far cavalli e lui a me a far marine”, amava ripetere il maestro. Nella maturità Micheli si dedica infatti al paesaggio, con risultati particolarmente brillanti nelle luminose marine. Continua, all’inizio del secolo, ad esporre: tra 1901 e 1906 è alla Promotrice fiorentina; nel 1906 all’Esposizione Nazionale di Milano.
Dal 1907, per circa vent’anni, Micheli insegna in svariati istituti d’arte italiani: nel 1907 è ad Aqui, poi a Iglesias, Cortona, Sassari, Caltanissetta, Bari, Pisa e, infine, ad Arezzo. Si dedica, oltre che alla pittura ad olio, anche all’acquarello, al pastello, all’incisione e al disegno illustrativo di libri.
Testi: Gioela Massagli
© Studio d’Arte dell’800