Nato a Livorno, riceve i primi insegnamenti da Natale Betti alla Scuola Comunale di Disegno, che frequenta insieme a Plinio Nomellini e Angiolo Tommasi. Prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove, tra 1866 e 1871, segue i corsi di Giovanni Fattori, che lo esorta ad abbandonare i soggetti storici ai quali era stato avviato dal Betti e ad avvicinarsi alla pittura dal vero. Ammesso tra gli allievi prediletti di Fattori, espone alla Promotrice fiorentina dal 1887 al 1889, presentandosi negli anni seguenti a Milano, Venezia e Torino.
Le novità introdotte a Firenze da Alfredo Muller, reduce da Parigi, lo portano tuttavia ad allontanarsi dall’ascendenza fattoriana, e a seguire entusiasticamente la via aperta dagli impressionisti: le due opere esposte alla Promotrice fiorentina del 1890-91, “In Coltano” e “Sulla sera”, suscitano le amare critiche di Fattori, che lo include nella schiera dei mullerini.
Nel 1889 si trasferisce a Torre de Lago, dove nel 1891 stringe amicizia con Giacomo Puccini. Insieme a giovani artisti concittadini e compagni di studi come Francesco Fanelli, Raffaello Gambogi, Angiolo e Ludovico Tommasi fonda il Club della Bohème, un circolo culturale gravitante intorno alla figura del maestro, dedito non solo ad attività artistiche ma anche ad imprese venatorie e goliardiche. Nel 1900 Pagni è incaricato, insieme a Nomellini e De Servi, della decorazione delle pareti del salotto-studio della Villa Puccini prospiciente il Lago di Massaciuccoli, con affreschi rappresentanti le allegorie dell’Alba, del Tramonto, del Meriggio e della Notte, opera in seguito deperita.
Le non molte opere superstiti di Pagni testimoniano una produzione concentrata sul paesaggio, prevalentemente scene lacustri dall’atmosfera malinconica e silenziosa, e una ricerca stilistica rivolta verso la Francia, con inflessioni vicine alla versione lombarda piuttosto che toscana della pittura divisionista. All’inizio del Novecento Pagni raggiunge una certa notorietà ed è eletto consigliere comunale di Viareggio, può così aiutare il giovane Lorenzo Viani, concedendogli un sussidio mensile per studiare all’Istituto d’Arte di Lucca.
Nel febbraio 1904, in seguito a dissapori con Puccini e all’allontanamento degli amici bohémiens, decide di partire per l’Argentina, dove resterà per tredici anni, insegnando in una Scuola di Belle Arti da lui fondata a Rosario di Santa Fè. Tornato in Italia tra 1917 e 18 si stabilisce nuovamente a Torre del Lago e riprende i rapporti con Puccini e Fanelli. Nel 1919 è tra i fondatori del Club Gianni Schicchi e poi dell’Accademia degli Zeteti con Fanelli, Viani, Moses Levy, Puccini; nel 1926 pubblica un libro di memorie su quest’ultimo.
Muore a Torre del Lago il 20 novembre 1935.
Testi: Gioela Massagli
© Studio d’Arte dell’800