Nato a Napoli, Umberto Principe trascorre l’infanzia in diverse città italiane, al seguito del padre, direttore di istituti penali. Stabilitosi a Roma con la famiglia, frequenta per breve tempo l’Istituto tecnico, poi s’iscrive, nel 1897, all’Accademia di Belle Arti, formandosi contemporaneamente presso lo studio del pittore russo Stepanoff. Studia le opere d’arte antica conservate nei musei romani, e trova particolarmente congeniale al suo temperamento la pittura di paesaggio.
Nel 1904 esordisce all’Esposizione della Società Amatori e Cultori di Roma con il quadro “Ore solenni”, l’anno successivo espone con successo “Clausura”, acquistato dal Governo per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Poco dopo Principe lascia Roma per stabilirsi ad Orvieto, dove trascorre quattro anni lavorando intensamente, soprattutto a quadri di paesaggio, pervasi da una maggiore dolcezza e serenità d’animo.
Nel 1906 alla mostra tenutasi in occasione dell’apertura del nuovo valico del Sempione, presenta il trittico “Empirismo”; nel 1912 invia due acqueforti (intitolate “Orvieto” e “Nella pace orvietana”) alla Biennale di Venezia; ed allestisce la sua prima personale al Lyceum di Roma. Nel 1914, sempre a Venezia, presenta “Il castello delle cento finestre”. Dal 1913 al 1917 vive a Lucca, dove insegna Incisione all’Istituto di Belle Arti e dipinge intensamente il paesaggio apuano e versiliese. Non trascura l’attività espositiva: prende parte alle mostre della Secessione romana e, nel 1914, inaugura una personale a Firenze.
Nel dopoguerra torna a stabilirsi a Orvieto. Nel 1922 partecipa alla Primaverile fiorentina con sei opere: “Tristezza maremmana”, “Borgo toscano”, “La Versilia”, “Primavera orvietana”, “Paesaggio etrusco”, “Vespro orvietano”. Durante lo stesso anno è tra i fondatori del Gruppo Romano Incisori Artisti e presenta le sue opere alla Galleria d’Arte di piazza di Spagna. Alla Quadriennale torinese del 1923 espone alcune opere ispirate alla campagna di lucchesia, come “Giardino lucchese” e “Profilo lucchese”.
Dal 1926 vive a Roma. Nel 1927 vince in premio dell’Associazione Nazionale Artisti con “Paesaggio orvietano”; nel 1932 ottiene la cattedra di Incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, incarico che ricopre fino al 1936, quando gli è affidato lo stesso insegnamento all’Accademia di Roma, dove rimane fino al 1949. La lunga attività di Umberto Principe è segnata anche da prestigiosi riconoscimenti: nel 1937 viene nominato accademico di San Luca e nel 1946 virtuoso del Pantheon; sue pregevoli stampe sono conservate alla Galleria degli Uffizi. Nel 1950 la Calcografia Nazionale gli dedica una mostra, dove figurano quarantasette sue opere, tra acqueforti e acquetinte.
Testi: Gioela Massagli
© Studio d’Arte dell’800